In questo testo vi parlo di relazioni, di dipendenze, di madri e di maternità, dedicato a tutti anche a chi madre non è … perché tutti siamo stati figli e perchè non c’è separazione
IL BISOGNO NUTRE LA DIPENDENZA: ti suona famigliare?
Se tu dipendi da me IO ESISTO
Se io dipendo da te, IO MI GARANTISCO IL SODDISFACIMENTO DEI BISOGNI PRIMARI (cibo, denaro come sussistenza, amore…), mi garantisco di ESISTERE
Questo vale in tutte le relazioni, amorose, affettive, amicali, di lavoro, e genitoriali
Metterlo a fuoco nelle relazioni di coppia forse è più immediato : possiamo accorgerci di scegliere persone che rimettendo nelle nostre mani il loro cuore e la loro felicità ci fanno sentire importanti, ci affidano il RUOLO DI CUSTODI della vita di qualcuno
Questo può inizialmente nutrire il nostro ego e farci sentire speciali, amate, uniche per quella persona – a lungo andare possiamo però accorgerci di quanto possa essere pesante e “non conveniente” ricoprire questo ruolo
Spesso abbiamo bisogno di avere un ruolo e un partner che ce lo riconosce ci rassicura – ma quando iniziamo a comprendere che il ruolo non è altro che una etichetta che porta con sè una lunga serie di conseguenze … tra le quali la mancanza di libertà la faccenda si fa complicata
Ci troviamo davanti alla scelta libertà o ruolo/diritto a esistere?
Se il ruolo rappresenta per noi il nostro diritto di esistere è chiaro che non potremo lasciarlo andare – ne andrebbe della nostra vita
Ma come si arriva a questo? perché arriviamo a identificarci con un ruolo? perché il nostro sistema ci guida verso condizioni di dipendenza affettiva?
Per comprendere questo vi porto con me nel fantastico mondo della maternità – non importa che siate madri o padri …- tutti noi siamo stati figli e tutti noi abbiamo in qualche modo avuto bisogno (in quanto mammiferi che alla nascita non sono ancora autosufficienti) di qualcuno che ci garantisse la sopravvivenza.
La condizione di genitori e di madre in particolare ci consente di acquisire un RUOLO che forse non abbiamo mai avuto così ben definito della nostra vita
Come madri (e padri) siamo insostituibili
Solo io sono la madre di quella creatura e questo mi nobilita, legittima la mia esistenza
ESISTO IN FUNZIONE DI UN ALTRO INDIVIDUO
ESISTO E SONO FONDAMENTALE PER SODDISFARE I BISOGNI DI MIO FIGLIO
Così facendo confermo ogni giorno il mio ruolo e quindi la mia esistenza
COSA SUCCEDE QUANDO IL FIGLIO NON HA PIU’ BISOGNO?
Dal punto di vista del figlio può accadere che questo acquisisca la dinamica “se ho bisogno la mamma c’è; se non ho bisogno “la mamma soffre” perché sento che perdendo potere su di me, lo perde nella sua vita
Un figlio può quindi desiderare di continuare a confermare il ruolo fondamentale della madre per paura di farla soffrire o addirittura “vederla scomparire” – è possibile che creerà nella sua vita situazioni di dipendenza o di “finta” autonomia per poi cadere ciclicamente nel bisogno – cosicché la mamma potrà tornare in azione per soddisfare i bisogni del figlio …. spesso a MODO PROPRIO (e non come il figlio avrebbe bisogno)
Ed è così che nel figlio si accendono sentimenti di FRUSTRAZIONE, UMILIAZIONE, RISENTIMENTO
che possono sfociare in malesseri o patologie come asma, bronchite, cistite, aumento di peso, etc…
Un figlio in questo stato vorrebbe dire “MAMMA LASCIAMI (libero) – MA NON LASCIARMI (continua ad amarmi anche se non ho più bisogno di te)
MI sono trovata spesso a ragionare sulla possibilità che potrebbe essere sano far crescere i figli con l’idea di avere tante madri – questo per liberare madre e figlio da quel rapporto di esclusività che rischia di creare (anche se animate dalle migliori intenzioni) dipendenza tra i due
Questo naturalmente richiederebbe un clamoroso passo indietro dalla madre che, benché abbia davvero dato tutta se stessa al servizio di questa creatura mettendo a disposizione il suo corpo per una intera gestazione, per un parto e per tutte le fondamentali cure nel post parto e per i primi anni di vita del bambino, deve a un certo punto abdicare a beneficio di mille altre possibili figure materne di riferimento annullando il DEBITO DI ESISTENZA del figlio nei suoi confronti
Credo che un rapporto veramente sano con la propria madre passi dall’annullamento dei debiti e dei crediti
Ogni madre è un mezzo attraverso il quale la vita si realizza, e ogni figlio è un mezzo attraverso il quale ogni donna (e ogni uomo) può evolvere
Se una donna decide di dire si alla vita, la vita può crearsi e manifestarsi attraverso di lei per continuare a fluire e manifestarsi attraverso la creatura che ha portato in grembo e messo al mondo
Se una donna dice no alla vita può scegliere di non farla crescere dentro di sé
Nè in un caso né nell’altro ci dovrebbe essere “attaccamento” inteso come possesso con il conseguente “senso di merito” o “senso di colpa”
Questo è possibile nel momento in cui ci accorgiamo che siamo anime chiamate a dare passaggi ad altre anime che si affacciano in questa dimensione
Che effetto ti fa pensare questo? come voi fa sentire?
Ti alleggerisce? Ti innervosisce?
Ma come?? con tutta la fatica che ho fatto?! con tutta la sofferenza che ho provato durante il parto? con tutte le notti insonni? ho prestato il mio corpo, il mio essere integralmente ad una trasformazione radicale e poi?
e poi … il figlio va … ma la trasformazione resta
Questo probabilmente è il vero dono che la maternità (la genitorialità) porta con sé: la consapevolezza che la trasformazione è possibile, il poter scoprire parti di noi che nemmeno avevamo immaginato ci appartenessero, lo scoprire che siamo in grado di concepire e realizzare, che la vita ci sostiene,
Cosa accadrebbe se provassi a vedere
- ogni notte insonne come una occasione di stare sveglia nel tuo buio
- ogni poppata come una occasione per conoscere il tuo potere di nutrice e l’importanza di nutrirti per nutrire nuove parti di te
- ogni dolore, paura, difficoltà nel parto come una occasione per comprendere le tue dinamiche, le tue paure, i tuoi conflitti di una vita, le tue credenze limitanti
- ogni consiglio non richiesto, ogni intrusione, ogni dubbio di fare bene come una occasione per entrare profondamente in contatto con la tua saggezza interiore che “sa” cosa è bene per te e cosa non lo è, che ti spinge a prendere il tuo posto, ad affermare ciò che è importante per te
- ogni ora trascorsa al parco giochi pensando che vorresti essere altrove a fare altro come una occasione per osservare da un punto di vista completamente nuovo la realtà imparando dalle dinamiche dei bimbi, osservando come un gesto o una parola di un genitore condizioni il sentire e l’agire di queste creature (come una volta probabilmente è capitato anche a te quando ero piccola)
se tutto questo fosse “la ricompensa” per aver detto si alla vita – come ti sentiresti?
Madri e figli: nessun debito, nessun credito
“Solo” un comune progetto di trasformazione nell’AMORE